Pagine

sabato 26 febbraio 2011

Di Pietro dà il via alla campagna referendaria


Io voto il 29 maggio: Di Pietro dà il via alla campagna referendaria

Una grande battaglia per la Giustizia e per mandare a casa, democraticamente, Silvio Berlusconi. È questa la mission annunciata dal presidente del’Italia dei Valori, Antonio di Pietro, durante la conferenza stampa di presentazione della campagna referendaria, che si è tenuta questa mattina alla Camera dei deputati, e alla quale hanno partecipato anche il portavoce del partito Leoluca Orlando, il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi e il capo dei senatori Idv, Felice Belisario.

“Bisogna votare il referendum contro il legittimo impedimento il 29 maggio prossimo, nello stesso giorno in cui si tiene il ballottaggio per le elezioni amministrative”, ha detto Di Pietro che ha insistito sulla necessità di unificare il voto referendario con il secondo turno delle amministrative e ha ''intimato'' al ministro del'interno, Roberto Maroni di non cercare di spostare la data della consultazione popolare a giugno.

Oltre al legittimo impedimento, i cittadini saranno chiamati a votare anche per il referendum contro il nucleare e per i due quesiti sulla difesa dell'acqua pubblica.

Quello politicamente più rilevante, come ha sottolineato il leader Idv, riguarda il legittimo impedimento perché mirato a mandare a casa Silvio Berlusconi che ''ancora una volta è alla ricerca della scusa del diavolo per non comparire davanti ai giudici per i processi che lo riguardano''. ''Il voto referendario - ha sottolineato Di Pietro - è il naturale sbocco politico della protesta di piazza che sta montando contro Berlusconi. Ma il giochino del premier è non sentirla: peggio di Mubarak, che la piazza ha dovuto ascoltarla al punto che si è dimesso''.Di Pietro ha sottolineato con forza che “scegliere una data diversa dal 29 maggio sarebbe una abuso di potere da parte di Maroni. Non solo per ragioni di opportunità politica, ma anche perché verrebbe inferto un vulnus alle casse dello Stato alle quali il voto 'differito' dei referendum costerebbe non meno di 350 milioni di euro. Non scegliere quella data – ha rimarcato il presidente Idv - sarebbe una rapina ai danni di tutti per finanziare una truffa della democrazia. I referendum sono l'unica via per mandare a casa Berlusconi e il suo modo di fare politica, senza giochi di palazzo e in modo democratico. Lui lo sa e per questo - ha messo in guardia Di Pietro - cercherà di ostacolarli”'.


(http://www.iovotoil29maggio.it/ )